L’agricoltura a Rimenze



L’agricoltura a Rimenze


L’aratura con buoi, una novità per Rimenze 2011
L’aratura con buoi, una novità per Rimenze 2011
Con l’apertura di un convento di missionarie a Rimenze si è ripreso, nel 2010, il programma agricolo che era stato chiuso nel 2008 per gli scarsi risultati ottenuti. Il nuovo programma è completamente finanziato da un gruppo informale di Latina: gli “Amici di Rimenze”.

L’obiettivo del programma è di insegnare ai coltivatori locali delle tecniche agricole sostenibili nel tempo e con metodi strettamente biologici. Ciò viene fatto sia con dei corsi di formazione che con la pratica.





La zappatura tradizionale con attrezzo col manico corto. 2010.
La zappatura tradizionale con attrezzo col manico corto. 2010.
L’agricoltura locale è estremamente primitiva e dà scarso prodotto: poco più di quanto una famiglia consumi per nutrirsi. Ad esempio, i campi vengono preparati per la semina usando piccole zappe col manico molto corto che, a lungo andare, provocano problemi alla schiena.

Suor Rosa, vietnamita, ha comperato degli aratri e dei piccoli buoi che vengono affittati ai coltivatori i quali pagano il servizio non con denaro ma con del lavoro gratuito svolto per le coltivazioni che servono per il sostentamento del convento e per la scuola per la formazione di insegnanti, un programma di Solidarity for South Sudan.


Ad un gruppo di famiglie è stato assegnato un terreno (5 ettari in totale) sul quale mettere in pratica le tecniche loro insegnate durante i corsi di formazione. Vengono forniti i semi che dovranno essere restituiti a fine raccolto (sistema di microcredito), i buoi e l’accesso ad un pozzo. Sono stati introdotti l’uso di zappe a manico lungo, la coltivazione a filari alterni e la tecnica del sovescio di leguminose per mantenere la fertilità del terreno. I risultati ottenuti sono molto buoni. 


Mais coltivato in maniera tradizionale
Mais coltivato con nuovi metodi (uso di aratro trainato dai buoi per l’aratura e la semina. Terreno arricchito col sovescio)


Molte famiglie ora coltivano nei pressi delle loro capanne gli alberi di moringa che crescono molto rapidamente e forniscono baccelli ad alto contenuto proteico. Sono state acquistate delle arnie di vario tipo e due famiglie stanno allevando api; se la prova avrà successo, si espanderà il programma ad altre famiglie.


Arnia di tipo ugandese
E’ stato introdotto nella missione l’allevamento di maiali anche a scopo dimostrativo. Sono stati dati ad alcune famiglie i materiali per la costruzione di una porcilaia e un paio di maialini. Quando i maiali sono cresciuti e hanno figliato, parte dei piccoli vengono dati al convento che può così espandere il programma ad altre famiglie. E’ una sorta di microcredito in natura.

Nel 2015 e nel 2016 Suor Rosa ha frequentato un breve corso di formazione in agricoltura biodinamica presso la società Agrilatina. Tra i benefici ottenuti è da notare la coltivazione a Rimenze di una varietà di patate dolci che ha dato un raccolto eccezionale del 2016.

Le donne di Rimenze lavorano moltissimo. Per ridurre il loro carico di lavoro sono stati installati alcuni piccoli macchinari (mulino, sgranatrici, trebbia, ecc.) che possono essere usati dalla popolazione locale. Questo servizio viene pagato con lavoro gratuito. Con la riduzione del carico di lavoro femminile si spera aumenti la propensione delle famiglie a mandare le loro figlie a scuola invece che tenerle a casa per collaborare ai lavori domestici.

Pensando al futuro, sono state date alcune borse di studio: un giovane di Rimenze sta frequentando la facoltà di agraria a Wau con buoni risultati e durante le vacanze lavora nella fattoria di Rimenze. Purtroppo l’università è stata chiusa a causa della guerra civile e il borsista non ha potuto terminare gli studi. Altri giovani hanno frequentato corsi più brevi in agraria a Yei e a Wau per meccanici.



IL VILLAGGIO DI RIMENZE (SUD SUDAN)


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